Bonafede, come è successo che è stato arrestato?
Mi hanno arrestato a Bologna l’11 febbraio 1945 in Via Castagnoli al numero 1. Ero fermo dentro lì, perché eravamo sfollati da qui, da Pian di Macina, i tedeschi ci avevano mandato via perché ormai c’era già il fronte. Siamo andati dentro al magazzino della Farmacia Zarri, perché mio cognato Mario era a fare l’autista con Zarri e portava le medicine e le distillazioni da un posto all’altro. L’hanno arrestato in un rastrellamento e perché la cercavano? No, no cercavano mio fratello Bonafede Franco, era nella 7a GAP ed è stato decorato con la medaglia d’argento, perché hanno avuto un combattimento in Via Ernesto Masi, in due. Uno è scappato invece lui è rimasto ferito, ha perso l’occhio e poi ha preso una schioppettata in una gamba. I repubblichini lo cercarono ma non l’hanno mai preso. In seguito mio fratello mi avvicinò e potei parlare con lui; mi raccontò che era ferito e disse a una signora: «Sono un partigiano. Se volete aiutarmi, aiutatemi».