Prestò servizio militare nel genio dal 1937 allʼ8.9.1943.
Di famiglia antifascista, il padre, minatore, venne più volte picchiato per le sue idee politiche, dopo lʼ8.9.1943 tramite Armando Piazzi entrò nel movimento resistenziale.
La sua casa fu adibita a deposito della stampa clandestina.
Arruolato nella polizia ausiliaria della Repubblica Sociale Italiana, disertò.
Militò nel battaglione Armaroli della 4.a brigata Venturoli Garibaldi.
Riconosciuto partigiano dallʼ1.6.1944 alla Liberazione.