Fu arrestato il 17.11.1930 perché sospettato di far parte del gruppo bolognese di Giustizia e Libertà, di cui alcuni dirigenti erano stati fermati in quel periodo.
Il 13.1.1931 fu liberato, classificato comunista e ammonito.
Il 5.11.1942 nella sua pratica venne annotato: «non ha dato prove tangibili di ravvedimento».