Nome di battaglia "Gusto".
Prestò servizio militare nel 1940 in fanteria.
Il 21.9.1921 venne arrestato perchè accusato di militare tra gli Arditi del popolo.
Rinviato a giudizio il 28.12.1921 con altri 29 arditi, il 21.7.1922 fu condannato a 10 mesi di reclusione.
Il 2.2.1928 venne nuovamente arrestato e condannato a 10 giorni per porto di pugnale.
Il 28.4.1930 fu ancora arrestato perchè accusato, con altri militanti antifascisti, di avere esposto una bandiera rossa a Rastignano (Pianoro).
Deferito al Tribunale speciale, il 18.9.1930 fu prosciolto, ma non liberato.
Il 12.11.1930 la Commissione provinciale lo assegnò al confino per 2 anni, per «organizzazione comunista».
Andò a Lipari (ME) dove restò sino al 16.7.1932.
Il 29.9.1936 fu nuovamente arrestato a Pianoro perchè «inveiva e imprecava pubblicamente contro il Regime».
Fu pure accusato di avere partecipato a una sottoscrizione a favore della Spagna repubblicana.
Il 16.11.1936 venne ammonito e rilasciato.
Nel 1938, in occasione della visita di Hitler in Italia, fu messo in carcere dal 30.4.1938 al 10.5.1938.
Il 25.2.1941 venne arrestato davanti allʼufficio di collocamento di Bologna per protesta contro 1ʼinvio di lavoratori in Germania.
Il 27 fu ammonito e liberato.
In seguito fu sottoposto a stretti controlli di polizia 1ʼultimo dei quali il 6.4.1942.
Durante la lotta di liberazione militò nella 62.a brigata Camicie rossa Garibaldi e operò sullʼAppennino tosco-emiliano.
Riconosciuto partigiano dallʼ8.2.1944 alla Liberazione.